Maï Linh Pham Christelle é la primogenita del Thày Chưởng Môn Pham Xuan Tong e di Providence Casubolo, prima donna europea a vestire la cintura nera di viet vo dao nel 1973.
Sin dai primi anni il vo-phuc diventa parte integrante della sua crescita, respira aria marziale quotidianamente e negli anni forma il suo carattere sulla base di una disciplina e di un'educazione che le daranno quella qualità atta a farle raggiungere differenti risultati sia in campo Nazionale che Internazionale : La determinazione.
Nel Marzo del ’77 la grande emozione é nell’aria, la prima striscia rossa é cucita sulla cintura ed inizia cosi passo dopo passo la grande avventura e il cammino nel mondo delle arti marziali, che la porterà poi fino in Italia.
Dal 1981 al 1985, la sua scuola marziale é il centro Quan Ky Linate, l’attività agonistica inizia ben presto e i risultati non mancano piazzandosi sempre tra i primi posti nella categoria giovanissimi.
Sono innumerevoli gli stage a cui partecipa e la sua formazione sia tecnica che personale sembra non fermarsi mai, neppure quando per motivi personali sarà costretta a lasciare l’Italia per ristabilirsi in Francia, senza però perdere i contatti con L’Unione Italiana Qwan Ki Do.
Sarà nel settembre 1993 che verrà pianificato il rientro in Italia, club d’appartenenza il leggendario Phuong Long Italia, determinata nella sua vita come sulla materassina inizia un nuovo percorso, gli allenamenti si fanno sempre piu assidui e sempre piu curati nei dettagli.
Sotto la guida del Direttore Tecnico Nazionale M° Roberto Vismara nel 1998 partecipa al “ II Campionato del Mondo” ad Abidjan (Costa D’Avorio) classificandosi al 3°posto, nell’Aprile 2000 partecipa al “7° Campionato d’Europa” e ottiene il secondo posto in Tecnica.
Ma per Maï Linh PHAM Christelle la sfida non é ancora finita. Coltiva intanto anche la passione per la ginnastica Tam-The (ginnastica psicocorporale per lo sviluppo dell’energia interna KI e della respirazione) che coordinerà a livello Nazionale con il Minh Su Marcello Perrieri.
E’ nel Novembre del 2003 a Berlino durante il ”3° Campionato del Mondo”, che, dopo tre anni di duro lavoro, Christelle coronerà la sua riuscita salendo sul gradino piu alto del podio nella categoria della Tecnica, ancora una volta la sua determinazione e l’incoraggiamento di tutti coloro che le sono stati vicino nel preparare questa gara hanno avuto un ruolo fondamentale.
Questo 3° Campionato del Mondo segna per Christelle la fine della sua carriera agonistica, un campionato segnato dalla presenza del Sig. Nguyen Ba Son, rappresentante ufficiale dell’ambasciata vietnamita a Berlino, il Sig. G.S. Bertoletti, presidente della WJJF e dal Ministro dello Sport di Berlino , ma sopratutto la presenza di sua mamma nel pubblico, alla quale é andato il primo sguardo facendo risalire alla memoria tutti i consigli che nel corso degli anni la hanno accompagnata.
Resterà all’interno della Nazionale Tecnica Femminile per dare tutti quei suggerimenti e aiuti dati da un’esperienza indiscutibile di tutti questi anni fino al giorno della sua partenza.
Nel 2004 nasce Maïlys, Xuan Lan e nel 2006 ancora una volta rientra in Francia, ma questa volta non é sola, Claudio e Mailys viaggeranno con lei.
Oggi Christelle lavora in una società di incisioni pubblicitarie e nei suoi allenamenti non manca di trasmettere ai giovani i principi sani e tradizionali della sua Arte, quell’arte trasmessa con tanto amore da suo papà ma che ha preso forma nel suo cuore grazie agli insegnamenti del Maestro Roberto Vismara....
Il 12 giugno 2021 consegue il grado di 6° Dang e la qualifica di Minh Sư
Il pensiero di Maï Linh Pham Christelle è chiaro:
”Tutte le persone che sono passate o passeranno nella nostra vita sono importanti per la nostra crescita, perché tutte indistintamente ci lasciano qualcosa.
Non importa, se quello che raggiunge la nostra mente e il nostro cuore non è sempre di nostro gradimento, la cosa veramente importante sarà tutto quanto noi riusciremo a trarre dal loro passaggio. Ogni loro parola, ogni loro gesto, tornerà utile per comprendere e imparare qualcosa di nuovo.
Impariamo ad ascoltare, impariamo a guardare, impariamo a sentire e in ognuna di quelle persone, troveremo una parte di noi, una parte che forse non riteniamo nostra, ma che è lì ad insegnarci tutto quello che non vorremmo mai essere o diventare in futuro.
Gli eventi, gli incontri e tutto quanto si muove intorno a noi non avviene mai a caso, c’è sempre una ragione, magari non facile da accettare, oppure troppo bella per non essere presa al volo, ma questo non cambia lo stato delle cose e lo scopriremo se impareremo a pensare alle ragioni che possono aver mosso tali evenienze.
Per questo motivo ringrazio il M° Roberto Vismara, che ha avuto una parte nella mia esistenza e dal quale ho avuto l’opportunità di imparare molto.”